Why so serious?

Io oggi commemoro i Pinguini di Adelia.

Il pinguino di Adelia é più piccolo del pinguino imperatore, la sua lunghezza é di circa 70 cm.
Appartiene alla specie delle Pygoscelis adeliae e alla famiglia Sphenicidae.
L'esemplare adulto ha un piumaggio fitto, corto e idrorepellente. Si nutre al largo delle coste antartiche, soprattutto di krill (animaletti simili hai gamberetti).
Questa specie nidifica in colonie affollate durante l'estate antartica.
Ogni pinguino ritrova lo stesso nido e la stessa compagna e i due allevano due piccoli all'anno.
Durante la stagione della riproduzione, i giovani lasciano il nido e si raggruppano sulla riva del mare per ricevere il cibo dai genitori.

La loro specie è una delle più egoiste del regno animale. Sapendo che in mare li attendono le foche, alcuni fanno finta di saltare in acqua per indurre altri pinguini a farlo prima di loro, o addirittura si spingono l’un l’altro in precipizi di ghiaccio per verificare, grazie al sacrificio del vicino, la presenza di predatori.


Ad ottobre 2017 sono morti 40.000 pulcini di questo esemplare.

 I ricercatori del Wwf che hanno osservato i loro spostamenti attribuiscono la strage al fatto che la fine della stagione invernale ha prodotto negli ultimi mesi una quantità di ghiaccio molto superiore alla media, allungando il percorso che questi uccelli marciatori sono costretti a fare dopo la nascita dei loro piccoli. I pulcini non hanno resistito al freddo e alla fame e sono diventati facili bersagli delle foche leopardo.

Gli strumenti per monitorare la loro marcia, le strategie per intervenire per la loro sussistenza e le risorse necessarie per la loro conservazione esistono. Peccato che vengono direzionate per arginare la paura di una guerra atomica o per promuovere modelli di crescita autodistruttivi per l'ecosistema terra. Prendersi cura della possibilità che i pinguini prosperino significa proteggere l'ecosistema, lo stesso in cui anche la specie degli esseri umani vive. Un ecosistema che collassa significa l'estinzione delle specie che ne fanno parte, comprese le specifiche e diverse culture che lo popolano.

Le giovani menti capaci di dirigere e occuparsi di questi fenomeni ci sono. Così su due piedi me ne vengono in mente 4: 1 lavora come lavapiatti, 1 sull'orlo di una crisi di nervi nell'accademia alle prese con i problemi relativi ai benchmarks delle reviews, 1 è in viaggio in giro per il mondo e fa il suo lavoro come volontario di tanto in tanto e 1 insegna matematica in una scuola superiore.


Questa strage era prevedibile ed evitabile ma la specie degli esseri umani é determinata all'autodistruzione e non sembra proprio interessata a convivere pacificamente in accordo con la natura.

Questa drammatica vicenda testimonia ancora una volta quanto gli esseri umani siano crudeli ed idioti, incapaci di pensarsi come una specie e ben più egoisti e sadici di tutti i pinguini del pianeta messi insieme.
Ciò che mi consola di questa triste vicenda é che madre natura non  permetterà a questa superba specie di distruggere la perla blu della via lattea.

Vi lascio una poesia e una canzone se volete commemorare anche voi con i vostri bimbi i pinguini di Adelia.

MUSIC:Il pulcino ballerino dallo zecchino d'oro 1964

L'omino di neve – Gianni Rodari
L’omino di neve,
guardate che caso,
non ha più naso
Vorrei imitare
questo paese
adagiato
nel suo camice
di neve.
e ha solo un orecchio:
in un giorno di sole
è diventato vecchio!
Chi gli ha rubato un piede?
È stato il gatto,
bestia senza tatto.
Per un chicco di grano
una gallina
gli becca una mano.
Infine, per far festa,
i bambini
gli tagliano la testa.



Riferimenti bibliografici e web:

http://www.lastampa.it/2017/10/14/societa/lazampa/animali/la-tragedia-della-marcia-dei-pinguini-mfVIGH1Mzp7oastAG3dn4N/pagina.html

https://www.theguardian.com/environment/2017/oct/12/penguin-catastrophe-leads-to-demands-for-protection-in-east-antarctica

http://libreriamo.it/libri/le-piu-belle-poesie-dedicate-alla-neve/

Harrison C., Greensmith A.,(1993). Birds of the world. Ed.Dorling Kindersley Limited